Gli utenti che sono già passati al
mercato libero dell'energia elettrica possono rientrare, entro
il prossimo 30 giugno, nel mercato tutelato, così come prevede
la normativa vigente, ma gli operatori ostacolano o rallentano
tale passaggio. Lo denuncia Consumerismo No profit, che annuncia
una istanza all'Antitrust per la possibile fattispecie di
pratica commerciale scorretta.
Il prossimo 1 luglio terminerà il regime di maggior tutela
per l'elettricità, e i clienti non vulnerabili che non hanno
scelto un operatore del mercato libero passeranno in automatico
nel Servizio a Tutele Graduali (Stg), godendo di risparmi medi
sulla bolletta della luce pari a circa 130 euro annui a
famiglia, secondo le stime di Arera. Entro il 30 giugno tutti
coloro che hanno già scelto un fornitore sul mercato libero
possono, in qualsiasi momento, rientrare nel mercato tutelato,
per poi godere dei vantaggi del Stg.
Consumerismo No Profit ha realizzato una apposita indagine
contattando i principali operatori dell'energia in Italia,
scoprendo che non tutte le società fornitrici facilitano il
ritorno al regime tutelato. I risponditori automatici dei call
center telefonici non offrono tra le varie opzioni preimpostate
quella relativa al rientro nella maggior tutela.
Quando si riesce a parlare con un consulente, si viene
trasferiti da un ufficio all'altro, o rimandati al sito di
Arera, con enormi perdite di tempo che disincentivano gli
utenti. Altre società richiedono l'invio di una corposa
documentazione via mail. Un operatore ha negato al telefono
l'esistenza della possibilità di rientro al mercato tutelato. In
ogni caso, i tempi per finalizzare l'operazione vanno da 3
settimane due mesi.
"Per tali motivi abbiamo deciso di rivolgerci all'Antitrust,
affinché apra una apposita istruttoria verificando se le società
energetiche del mercato libero ostacolino o rallentino il
diritto dei consumatori di rientrare nel regime tutelato",
afferma il presidente Luigi Gabriele.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA