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Ora legale o ora solare? L’appello al nuovo Governo

11 Ottobre 2022 | Autore:
Ora legale o ora solare? L’appello al nuovo Governo

È stata aperta una raccolta firme con lo scopo di prorogare l’ora legale in Italia, così da non dover più fare il cambio due volte all’anno.

Il 30 ottobre di quest’anno dovremo essere pronti a spostare le lancette dell’orologio indietro, per poter dormire un’ora in più e godere di più luce solare, così come si è sempre fatto. La proposta che viene lanciata al nuovo Governo, però, è quella di rimandare per un po’ il cambio dell’ora, così da verificare come in realtà sia più conveniente non toccare mai più quelle lancette.

Ora legale almeno fino al 30 novembre. È stato appena pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe l’appello al Governo lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, corredato da 58.000 sottoscrizioni di cittadini raccolte in una sola settimana grazie ad una petizione sul sito change.org, finalizzato a prorogare l’ora legale in Italia. Nell’appello Sima, Consumerismo, esperti, rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile chiedono al Governo una temporanea sospensione del passaggio all’ora solare almeno fino al 30 novembre.

Un provvedimento analogo a quello sperimentato negli USA nel 2007, quando l’ora legale fu prorogata per 4 settimane, consentendo un documentato risparmio energetico. Prolungare la durata dell’ora legale consentirebbe un risparmio energetico pari a oltre 500 milioni di euro all’anno grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica, e un taglio alle emissioni climalteranti per un totale di 200mila tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana – spiega Sima. «La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato dal Mite, lasciando al prossimo esecutivo il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente» – dichiara Alessandro Miani, Presidente Sima.

«Con la pubblicazione dell’appello su una prestigiosa rivista come Lancet sono state condivise con la comunità scientifica internazionale le motivazioni strategiche – in termini di risparmio energetico, benefici per l’ambiente, il clima e la salute umana – che sono alla base della proposta di prorogare la durata dell’ora legale, come previsto dal Parlamento e dalla Commissione Europea che hanno lasciato ai Paesi membri la facoltà di disciplinare lo stop al doppio cambio di orario annuale nei Paesi UE» – aggiunge Miani. Tra i firmatari dell’appello figurano il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania ed ex Euro-parlamentare Nicola Caputo, Luigi Gabriele (Presidente di Consumerismo No Profit), Luca Levrini (Presidente della Fondazione Alessandro Volta), Francesco Schittulli (Presidente LILT), Annarita Corrado (Dirigente Scolastica e Presidente del Consiglio Comunale di Maglie), e l’epidemiologo Prisco Piscitelli (Vicepresidente SIMA).

Tra i più convinti sostenitori dell’abolizione dell’ora solare ci sono esponenti dei pediatri. «La luce è il principale sincronizzatore naturale di tutti i processi dell’organismo». E ogni volta spostare avanti e indietro le lancette dell’orologio per il passaggio all’ora solare – che avverrà nella notte tra il 29 e il 30 ottobre – e poi di nuovo all’ora legale, a fine marzo, determina uno stress da cambiamento, perché ogni volta va sincronizzato nuovamente l’orologio biologico, le nostre ‘lancette interne’. Ma «quest’anno, con la crisi energetica che ci sta schiacciando davvero mi sembra un controsenso continuare così, dovendo ovviare all’impatto del cambio dell’ora e facendosi male due volte, con l’aggiunta del danno economico. Per questo torno a lanciare un appello alle istituzioni e al nuovo Governo: si mantenga l’ora legale per i prossimi mesi. Risparmieremmo stress e denaro». A parlare è il pediatra Italo Farnetani, che già nelle scorse settimane aveva chiesto di tenere le lancette al loro posto, e restare tutto l’anno con questo ‘regime orario’.

Il suo è un invito a considerare il caro bollette e la salute dei più piccoli (e non solo), spiega all’Adnkronos Salute: «I riflessi dello stress determinato da questo spostamento in avanti di un’ora si percepiscono soprattutto sulla sfera del sonno – osserva il professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta – Il passaggio dallo stato di veglia allo stato di sonno è una delle fasi più delicate di tutta la giornata. E poi c’è il secondo danno». Il danno alle tasche, riflette il pediatra.

«Penso al danno economico ed energetico. Non facciamo altro che parlare di prezzo dell’energia, di riflessi sull’economia e sull’occupazione. Ora c’è la possibilità da parte dei governi nazionali di mantenere l’ora legale tutto l’anno. Non si capisce quindi perché non si faccia», si chiede Farnetani.

«Stiamo attuando tutta una serie di provvedimenti per il risparmio energetico e la riduzione del prezzo delle bollette dell’energia, non si capisce proprio perché spostare le lancette, quando il mantenimento dell’ora legale farebbe risparmiare almeno 500 milioni di euro secondo le stime, un tesoretto. Come dicono i giuristi», continua il pediatra, «sarebbe la responsabilità del ‘buon padre di famiglia’ a deliberare il mantenimento dell’ora legale. Da parte mia faccio un appello alle istituzioni, nuovo governo in primis. Siamo in uno stato di emergenza sul fronte della crisi energetica. E allora facciamo come è stato fatto già durante la Prima guerra mondiale», durante la quale si adottò l’ora legale.

«Tra l’altro – conclude – in questa situazione di coinvolgimento emotivo da parte della popolazione, sia per i problemi interni sia internazionali, credo che poter evitare lo stress del cambio dell’ora sia un’opera meritoria e che promuova la salute. Anche questo è un modo per garantire il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione».

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