Consumi

Carburanti, compagnie sotto inchiesta: ispezioni Antitrust per Eni, Esso, Ip, Q8 e Tamoil

di Fausta Chiesa

Carburanti, compagnie sotto inchiesta: ispezioni Antitrust per Eni, Esso, Ip, Q8 e Tamoil

Dopo le denunce delle associazioni dei consumatori con l’esposto del Codacons e le polemiche sul caro-prezzi che hanno portato il governo a emanare un decreto che prevede multe fino a 6 mila euro per i benzinai non in regola, ora scende in campo anche l’Antitrust.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato istruttorie con ispezioni nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia (Q8) e Tamoil. Lo
annuncia l’Autorità spiegando di aver riscontrato irregolarità per l’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato, nonché per l’omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti al portale «Osservaprezzi carburanti». Dai controlli è emersa «un’omessa diligenza» da parte delle compagnie nei controlli sui distributori. Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil «non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori».

La Guardia di Finanza

«Oggi (16 gennaio, ndr) - si legge nella nota dell’Antitrust - l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle società Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa, Kuwait Petroleum Italia Spa e Tamoil Italia Spa. I procedimenti sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio Eni 376, marchio Esso 40, marchio Ip 383, marchio Kuwait 175, marchio Tamoil 48) distribuite su tutto il territorio nazionale».

Omessa diligenza

L’Antitrust ha avviato le istruttorie in quanto «la documentazione e i dati trasmessi dalla GdF farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori (che tra l’altro vanno verso lo sciopero perché contestano le multe previste dal decreto) in violazione dell’art. 20 del Codice del consumo. In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale `Osservaprezzi Carburanti´, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso». «In particolare, Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori».

Eni e Q8: noi corretti

«Stiamo prestando all’Autorità piena collaborazione nell’ambito dell’ istruttoria, e confermiamo la totale correttezza del nostro operato nonché di avere già adottato da tempo ogni misura contrattuale od operativa contro eventuali comportamenti impropri», ha commentato Eni. «Con riferimento alla notizia di oggi in merito all’istruttoria avviata dall’Autorità Antitrust che ha coinvolto anche la scrivente, la Q8 desidera precisare che il proprio operato si è sempre attenuto al pieno rispetto della normativa vigente, compresa la disciplina in materia concorrenziale e di tutela del consumatore, ed ai più alti standard di etica commerciale. Come di consueto la Società sta prestando e continuerà a prestare la massima collaborazione con le Autorità, fiduciosa che il procedimento possa chiarire e confermare la correttezza della condotta aziendale nel più breve tempo possibile», ha commentato Q8.

L’esposto del Codacons

L’istruttoria dell’Antitrust sui prezzi dei carburanti «rafforza tutti i nostri dubbi sulle anomalie dei listini dei carburanti alla pompa, e che sarà utile a verificare l’esistenza di possibili irregolarità a danno dei consumatori», ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi . «Il dibattito sui prezzi della benzina che ha tenuto banco negli ultimi giorni è nato proprio dalle denunce del Codacons, unica associazione in Italia ad aver presentato una serie di esposti a procure, guardia di finanza e Antitrust tesi proprio ad accertare l’esistenza di condotte illecite sul fronte dei listini praticati agli automobilisti. Attendiamo ora gli esiti dell’indagine dell’Autorità e, se saranno accertate irregolarità a danno dei consumatori siamo pronti ad avviare le azioni legali del caso a tutela degli utenti danneggiati».

Le associazioni dei consumatori

« L’11 marzo 2022, il 24 marzo 2022 e 8 aprile 2022 avevamo depositato 3 esposti sulle speculazioni avvenute a marzo con esattamente questa tesi, senza aver ottenuto ancora alcuna condanna dopo oltre 10 mesi. Siamo lieti che ora l’Antitrust sia giunta alle nostre stesse conclusioni - afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. All’epoca avevamo allegato i dati dei prezzi comunicati dai distributori al Mise, ora Mase, da cui risultava che oltre 650 comunicazioni dei distributori erano sotto 1,2 euro, prezzi palesemente falsi, ipotizzando che, oltre a esserci una violazione dell’art. 51 L. 99/2009, vi fosse una pratica commerciale scorretta. Ora speriamo si giunga a stabilire questo principio, che comunque venerdì abbiamo chiesto al ministro Urso di stabilire per legge».
«La verità - commenta il presidente di Consumerismo No Profit Luigi Gabriele - è che i prezzi dei carburanti sono da tempo soggetti a stranezze e nei giorni scorsi abbiamo chiesto che si faccia chiarezza sulla dinamica dei prezzi di produzione e questa chiarezza può farla solo l’Agcm».

Prezzi diesel e benzina stabili

Nel frattempo i prezzi alla pompa si sono calmati. Oggi secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia prezzi medi della benzina e del diesel in modalità self service sono sotto 1,9 euro al litro. La benzina va a 1,820 euro al litro, il diesel a 1,871 euro al litro. Se si passa al servito ci si avvicina ai 2 euro al litro per la benzina; mentre la soglia dei 2 euro viene superata dal diesel.

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