Consumi ed energia

Bollette del gas mensili, cosa cambia da ottobre e quali rischi si corrono

di Fausta Chiesa

Bollette del gas mensili, cosa cambia da ottobre e quali rischi si corrono

Le bollette del gas per chi è in maggior tutela (7,3 milioni di clienti domestici) da ottobre potranno essere mensili e non più bimestrali. Lo ha previsto l’Autorità Arera, che ha accolto una richiesta dell’Unione Nazionale Consumatori ricevuta in occasione della consultazione della delibera di fine luglio che ha cambiato l’aggiornamento delle tariffe del gas: il costo della materia prima sarà calcolato mensilmente, e non più ogni trimestre, sulla base della media dei prezzi reali registrati sul mercato italiano Psv e non più del Ttf di Amsterdam per il trimestre successivo.
Di fronte all’impennata delle quotazioni del gas (lunedì 26 settembre in calo sotto i 173 euro, ma arrivate ad agosto ben oltre i 300 euro al MWh), l’Arera ha deciso di sganciarsi dal mercato europeo e questo per poter «trasferire — si legge nella nota — con tempestività ai clienti finali il beneficio di eventuali iniziative europee di contenimento dei prezzi delle commodity energetiche».

La lettera di 14 Paesi per il tetto al prezzo

Quattordici Paesi tra cui Italia, Belgio, Grecia e Polonia hanno preparato una lettera per la Commissione Ue per chiedere una proposta di price cap affinché possa essere discussa al Consiglio Energia di venerdì. Mentre per domani è attesa soltanto una comunicazione e non una proposta.

L’aggiornamento mensile

L’aggiornamento delle tariffe diventerà quindi da quest’autunno mensile e sarà ex post e non più ex ante come avvenuto finora. Alla fine di settembre (molto probabilmente giovedì 29 settembre) saranno aggiornate soltanto le tariffe della luce per i consueti tre mesi (con l’attesa di aumenti cospicui, visto che l’elettricità è legata al prezzo del gas che nel terzo trimestre è salito ancora), mentre per stabilire il prezzo del gas del mese di ottobre bisognerà aspettare il secondo giorno lavorativo di novembre. E così avverrà per i mesi a venire.

Il «ricalcolo» della bolletta

Saranno gli operatori a decidere la periodicità della fatturazione, che l’Autorità propone come intervento «almeno per i clienti finali con soglie di consumo più elevate (come nel caso di clienti che usano il gas per riscaldamento) e almeno per il semestre da ottobre a marzo». Arera prevede che, in caso di «ricalcolo» degli importi del costo della materia prima precedentemente fatturati, gli operatori siano tenuti a darne opportuna informazione ai clienti». In pratica, se la fattura ricevuta a fine mese non rispecchiasse gli andamenti reali del prezzo del gas, le differenze di prezzo eventuali saranno messe a conguaglio nella bolletta successiva. Ecco perché - denuncia Consumerismo no-profit - ci potrà essere «una valanga» di maxi-conguagli, «perché - spiega il presidente Luigi Gabriele - i prezzi saranno agganciati a quelli del mercato che sono attesi in aumento» e le bollette risentiranno maggiormente della volatilità delle quotazioni energetiche. «Viene del tutto eliminata la trasparenza - aggiunge Luigi Gabriele - perché i consumatori non potranno conoscere in anticipo il prezzo del gas, ma lo scopriranno solo dopo averlo consumato».

I consumatori: si rischiano rincari

Il passaggio dalle bollette bimestrali alle bollette mensili, per quanto sia un atto dovuto e scontato, secondo Assoutenti non apporterà alcun concreto beneficio alle famiglie italiane, anzi. «Nella situazione attuale i cambiamenti decisi da Arera - commenta il presidente Furio Truzzi - rischiano di avere un effetto boomerang per gli italiani, portando a nuovi rincari a danno delle famiglie. L’estrema volatilità dei prezzi rende un vero e proprio azzardo sia la scelta di basare il nuovo calcolo delle tariffe sul mercato Psv, dove le quotazioni sono in media più elevate rispetto al mercato Ttf finora utilizzato per gli aggiornamenti trimestrali, sia quella di aggiornare mensilmente, e non più ogni tre mesi, le tariffe del gas, esponendo così le famiglie a nuovi rincari». Anche il Codacons intravede possibili nuovi aggravi e preannuncia un ricorso al Tar.

Unc: bene la nuova metodologia

«A differenza di altre associazioni — dice Marco Vignola, responsabile del settore energia — l’Unc condivide la nuova metodologia di definizione del prezzo di Arera, perché in tal modo si potrà evitare di far pagare ai consumatori il prezzo folle del gas avuto nel mese di agosto che avrebbe mandato in tilt i bilanci delle famiglie».

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